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Approfondimento

Open source e software libero nella PA: cosa facciamo in CSI

Da parecchi anni le scelte tecnologiche del CSI seguono l’adozione di software open source invece di software proprietario, in linea con gli orientamenti normativi e regolamentari.

A livello regionale, già nel 2009 Regione Piemonte, con la Legge regionale n. 9 del 26/3/2009, si era espressa a favore dell’adozione di software con licenza open source. Nelle ultime revisioni del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), si chiede alle amministrazioni di giustificare la mancata adozione di software a riuso e a sorgente aperto, privilegiando di fatto l’adozione di questo tipo di software (art. 68); inoltre si prevede espressamente che il software di titolarità di una PA sia pubblicato su repository pubblici con licenze open source (art. 69).

D’altra parte, oggi l’open source si è definitamente affermato come efficace modello di business scelto dalle principali multinazionali del settore IT, che per prime hanno compreso non tanto la forza della sola licenza, ma soprattutto la forza del coinvolgimento delle community.

Per sfruttare al meglio queste opportunità, in CSI abbiamo costituito un Centro di Eccellenza sull’Open Source. I colleghi che vi lavorano rappresentano il punto di riferimento aziendale su questo tema, seguono le evoluzioni tecnologiche e le normative, incoraggiano l’uso di tecnologie OS pubblicando periodicamente linee guida e policy per la gestione dei progetti e organizzando iniziative di formazione.

Il Centro di Eccellenza invita le altre aree aziendali a partecipare attivamente alle community esterne, per contribuire all’evoluzione dei prodotti del CSI e dei suoi clienti, e segue le strategie di acquisto di prodotti di mercato. Offre consulenza alle amministrazioni del territorio, lavorando in stretta collaborazione con AgID e con il Team per la Trasformazione Digitale sugli aspetti tecnici, normativi e organizzativi.

settembre 2019

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