Smart speaker al servizio dei cittadini
Il 2018 è stato l’anno degli smart speaker e si prevede che nel 2021 essi saranno più diffusi dei tablet. Ma cosa sono in realtà e come possono cambiare la nostra vita quotidiana?
Lo smart speaker è un altoparlante intelligente, cioè un dispositivo audio che integra un assistente vocale. Amazon e Google hanno fatto da apripista, con Amazon Echo (che usa l’assistente Alexa) e Google Home (che usa Google Assistant), seguiti a ruota da HomePod di Apple (basato su Siri) e da Galaxy Home (con Bixby).
Le persone stanno cominciando a conoscere e a usare questi strumenti, soprattutto per applicazioni di domotica. Le loro potenzialità sono però molto più ampie, in particolare se si utilizzano le skill, cioè app da attivare sugli smart speaker per particolari compiti. Il termine stesso “skill” è interessante, perché mette in luce l’abilità del dispositivo di interagire in modo colloquiale con gli esseri umani su obiettivi definiti.
Per ottenere risultati di valore è importante utilizzare al meglio il sistema di intelligenza artificiale di questi strumenti, ma è anche essenziale creare per l’utente un’interazione e un’esperienza che siano chiare, semplici e piacevoli. Questo è il grande tema del conversational design, di cui sentiremo molto parlare nei prossimi anni. Si tratta di un ramo dell’UX design, con specificità legate alle caratteristiche dell’interazione: poiché essa può avvenire senza aiuti visivi, l’utilizzo di soli testi vocali pone nuove questioni sulla soglia di attenzione che l’utente è in grado di mantenere.
In collaborazione con la Città di Torino, abbiamo prodotto in CSI alcune skill per dispositivi Amazon e Google dedicate a news, dati elettorali, parcheggi disponibili e viabilità e ne realizzeremo altre nei prossimi mesi. Si tratta di sperimentazioni utili per maturare esperienza ed essere pronti a produrre servizi ad ampio utilizzo. Col tempo, queste skill saranno capaci di ricordare alcune informazioni relative all’utente e alle sue scelte, e potranno offrire esperienze meno ripetitive e più “engaging”. Emergeranno inoltre casi d’uso sempre più vicini alle esigenze delle persone in contesti specifici. Lo sviluppo di queste nuove interazioni è importante anche per l’accessibilità. Esistono infatti molte situazioni di disabilità, temporanea o permanente, che potranno beneficiare di questi smart speaker, proprio perché non sarà necessario usare le mani né la vista per interagire.
luglio 2019
Riccardo Franco